Sfruttando le tecnologie più avanzate, trasformano ferro, acciaio, gomma e vetro in macchine che rispettano i più elevati standard esistenti. John Deere ha una grande passione per l'ingegneria di qualità e si vede! Si vede in ogni dado, bullone e saldatura dei nostri trattori compatti, ma soprattutto negli occhi dei nostri dipendenti, fieri di esserne gli artefici.
Noi non scendiamo mai a compromessi. È per questo motivo che ogni trattore che lascia Augusta per il Vecchio Continente è europeo dalla A alla Z. Dai dadi e bulloni con filettatura metrica agli standard sulle emissioni fino agli avvisi di sicurezza, ogni macchina è totalmente configurata per le norme europee.
Le cose non vanno bene
per caso, siamo noi a fare tutto il necessario perché sia sempre così.
Qui le persone vogliono fare davvero un buon lavoro.
Gli scambi di opinioni sono sempre fruttuosi e
non smettono mai di suggerirci come fare le cose ancora meglio.
Nello stabilimento di Augusta dotiamo ciascun trattore delle tecnologie indispensabili per il Paese a cui è destinato. Di conseguenza, quando un cliente europeo compra un modello serie 1, 2, 3 o 4, può essere sicuro che il proprio veicolo avrà tutto quanto necessario per funzionare in modo fluido e sicuro fin dal primo giorno. Specchietti, luci, standard sulle emissioni, avvisi di sicurezza, ecc. Non c'è nulla a cui il nostro personale dello stabilimento di Augusta non abbia pensato per offrirvi il meglio dei due continenti: qualità produttiva americana e specifiche europee.
I clienti europei utilizzano le nostre macchine più a lungo e in modo più intenso rispetto a quelli americani. Di conseguenza, se riusciamo a soddisfare l'Europa, possiamo soddisfare chiunque!
che programma e controlla l'attività delle linee di produzione dei trattori compatti Serie 3 e 4 premium. Ogni giorno cerca nuovi modi per migliorare ulteriormente la qualità, perfezionando gli strumenti, le procedure e i controlli di sua competenza. “Sono orgoglioso del fatto che John Deere riesca a realizzare prodotti di questa qualità negli Stati Uniti nonostante i maggiori costi di manodopera che questo comporta.”
che lavora con l'azienda da 19 anni. Tre anni prima che un nuovo trattore venga lanciato sul mercato, Steve inizia a testare dei prototipi per individuare eventuali difetti o punti deboli molto prima che il modello entri in produzione. “I miei colleghi sono pagati per costruirli; io, invece, per distruggerli”, dice sorridendo. “Ma quando c'è qualcosa che non va, ci mettiamo a lavorare tutti insieme per risolvere il problema.”